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Life Science M&A
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Gli M&A, acronimo di “mergers and acquisitions”, sono un insieme di operazioni di fusione e acquisizione tra aziende e rappresentano una possibile strategia di crescita aziendale attraverso l’acquisizione di nuove tecnologie, l’espansione del mercato e la riduzione dei costi.


Secondo il report di Deloitte che analizza le tendenze emerse nel corso del 2023 in tema di M&A, il settore “Life Sciences”, guidato dal segmento farmaceutico, registra un trend sopra ogni aspettativa, sia in termini di valore che di volume delle operazioni, con accordi per un valore di 163 miliardi di dollari che superano significativamente i 135 miliardi del 2022 (+20%).


L’oncologia rappresenta l’area terapeutica nella quel si è registrata la maggior parte del valore degli accordi nel 2023, anche se il loro volume totale è diminuito e si attesta allo stesso livello dei deal tra società operative nell’ambito delle terapie per il sistema nervoso centrale e delle aree “endocrino” e “metabolico”. Prospetticamente, si ritiene che anche nel 2024 l’oncologia continuerà a essere un forte motore per l’attività di M&A, supportata in particolar modo dall’interesse del mercato per i farmaci anticorpo-coniugati (ADC), gli anticorpi bispecifici e le CAR-T. Inoltre, la prima approvazione nel 2023 di terapie basate sulla tecnica di editing genomico Crispr-Cas9 (Casgevy; exagamglogene autotemcel per pazienti con anemia falciforme o beta-talassemia) dovrebbe fornire un forte impulso anche per gli anni futuri alle terapie cellulari e geniche, in particolare per le attività di M&A nel campo delle malattie rare.

 

2024, bene ma non benissimo

 

Le prospettive per il 2024 sono altalenanti. Per quello che riguarda il settore farmaceutico, nel corso del 2023 molti colossi hanno annunciato tagli ai costi e dismissioni con la cessione di attività a società più piccole e il mantenimento di quote di minoranza, nonché la vendita di attività in pipeline ad altre grandi aziende farmaceutiche. Una tendenza che secondo le stime dovrebbe continuare anche nel 2024, anno nel quale diversi farmaci in varie terapeutiche sono in procinto di perdere l’esclusività. Tuttavia, proprio questa situazione dovrebbe essere favorevole a un reinvestimento dei capitali liberati dalle operazioni di riorganizzazione aziendale in operazioni di acquisizione per colmare le lacune di portafoglio causate dai prodotti con protezione in in scadenza. Difficile, comunque, assistere ancora alle mega operazioni finanziarie che si verificavano fino a qualche anno fa. L’attuale tendenza del pharma sembra quella di privilegiare azioni più specifiche – e di minore impegno finanziario – di open innovation.

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